Disinfezione termica preventiva: reti di distribuzione ACS
La Legionella è un batterio che, in determinate e concomitanti condizioni e concentrazioni, puo diventare assai pericolosa perchè può contagiare l’uomo oltraverso le vie respiratorie, con effetti anche letali, veicolato dall’aerosol formato dalla nebulizzazione dell’acqua come succede, ad esempio, durante una doccia.
Questo batterio vive, prospero e si riproduce facilmente in ambienti caldo-umidi come gli impianti di condizionamento dell’aria o di distribuzione di Acqua Calda Sanitaria a temperature comprese fra 25 / 45°C.
Relativamente all’ACS un metodo semplice ed efficace di prevenzione e controllo della Legionellosi è stato suggerito dalla Organizzazione Mondiale della Sanità nell’ambito di una conferenza tenuta a Ginevra ii 27/29 novembre 1989 (WHO Bulletin OMS, Vol. 681990) che consiste nella Disinfezione Termica, ossia:
1. RISCALDARE L’ACQUA AD UNA TEMPERATURA DI ACCUMULO DI 60°C
Questa temperatura rappresenta il giusto compromesso fra diverse esigenze, anche tra loro contrastanti, le principali delle quali sono:
- CONTENERE LA CORROSIONE: al di sopra dei 60°C la corrosione esce circa il 10% per ogni °C in più.
- CONTENERE LE PRECIPITAZIONI CALCAREE: al di sopra dei 60°C le precipitazioni crescono circa il 30% per ogni °C in più.
N.B.: Gli alveoli della corrosione e le incrostazioni calcaree (assieme ad altri batteri, alghe, polimeri e sali naturali) contribuiscono a creare il biofilm ideale dove la Legionella può nascondersi, nutrirsi e svilupparsi; - RIDURRE IL PERICOLO DI SCOTTATURE: in caso di malfunzionomento o guasto o accidentale errata monovra degli organi di regolazione della temperatura;
- IMPEDIRE LO SVILUPPO DEI BATTERI: questi in genere possono sopportare anche a lungo temperature fino a 45°C ma muoiono in pochi minuti a temperature superiori ai 55°C;
- LIMITARE IL VOLUME DEI BOLLITORI: 1000 l di acqua accumulata ad alta temperatura (60°C) e miscelati con acqua fredda (15°C) equivalgono a 1500 l di acquo calda a 45°C.
2. ASSICURARSI CHE L’ACQUA, IN OGNI PUNTO DELL’IMPIANTO, ABBIA UNA TEMPERATURA DI ALMENO 50°C
Anche questa temperatura sembra essere il frutto di un giusto compromesso tra le seguenti esigenze:
• FAVORIRE IL RISPARMIO ENERGETICO: l’Art. 5 del DPR 412/93, in attuazione della L 10/91, limita questa temperatura a 48°C, + 5°C di tolleranza.
• ASSICURARE LA DISINFEZIONE TERMICA: l’Art. 8.1.2 delle LGA 2000 (Linee Guida per lo prevenzione ed il controllo della Legionellosi) contenute nel documento del Ministero della Sanità pubblicato nella Gozzetta Ufficiale n° 103 del 05-05-2000, recita testualmente:
…nel caso di impianti a doppia regolazione, la prima (costituita da un termostato regolato a 55/60°C) serve a regolare la temperatura di accumulo, mentre lo seconda (costituita da un miscelotore) serve a regolare la temperatura di distribuzione dell’acqua calda a 42/44 °C. In base alle temperature normalmente utilizzate, la legionella non può svilupparsi nei bollitori, ma soltanto nelle reti di distribuzione e di ricircolo. Per ottenere lo Disinfezione Termica di questi impionti si può:
• Fissare (con l’aiuto di un termostato) a 60°C la temperatura di produzione dell’acqua calda;
• By-passare il miscelatore con una valvola elettrica o due vie asservita ad un orologio programmatore;
• Mandare in apertura la valvola di by-pass per mezz’ora nel periodo notturno considerato a minor consumo d’acqua, facendo circolare acqua a 60°C.